Equinozio d'autunno, le ore del giorno e della notte non sono uguali: un tiktoker rivela perché

Un noto tiktoker ha rivelato che le ore del giorno e della notte, nell'equinozio d'autunno, non sono propriamente uguali: ecco per quale motivo.

Per 'equinozio', viene definito quel momento in cui, per una questione di moto di rivoluzione terrestre, i raggi solari giungono in maniera perpendicolare all'asse di rotazione del nostro pianeta. Per questo motivo, le ore di illuminazione diurna e le ore notturne sono pressoché uguali. E, cioè, dodici ore di sole e dodici ore di buio. L'equinozio sancisce l'inizio di due stagioni, così come il solstizio sancisce l'inizio delle altre due: in effetti, entrambi i fenomeni avvengono due volte all'anno, per un totale di quattro fenomeni di questo genere ogni 365 giorni.

I quattro fenomeni sono, per l'appunto, l'equinozio d'autunno e di primavera, così come il solstizio d'inverno e d'estate. I mesi individuati per questi fenomeni sono settembre, marzo, dicembre e giugno e, a seconda dell'emisfero terrestre, con ciascuno di questi equinozi o solstizi inizia una stagione diversa. L'equinozio del mese di settembre, per esempio, sancisce l'inizio dell'autunno nell'emisfero boreale, e della primavera nell'emisfero australe.

Equinozio d'autunno: ecco perché non è vero che il numero di ore di luce e di buio è esattamente lo stesso

Il giorno che viene individuato per ciascuno di questi fenomeni è, di norma, il 21 di ciascun mese prima nominato. In realtà, però, ogni anno il giorno è differente. Quest'anno, per esempio, l'equinozio d'autunno non ricorre oggi, giovedì 21 settembre 2023, ma dopodomani, sabato 23 settembre 2023. Se questa rivelazioni vi ha colpito, ce n'è una che, forse, vi colpirà ancora di più: il numero di ore diurne non è esattamente lo stesso di quello delle ore notturne. È molto simile, molto vicino, pressoché uguale. Ma non esattamente uguale. Vediamo perché.

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A spiegarlo è stato il divulgatore scientifico Alberto Giannone, creatore della pagina 'DivulgaMente'. Giannone, che ha ironicamente chiamato il giorno dell'equinozio d'autunno 'il giorno dell'inganno', ha spiegato che ci sono due fattori che fanno sì che, in realtà, il giorno sia di qualche minuto più lungo della notte. Prima di tutto, ha detto Giannone, il sole non è un punto, ma lo vediamo come un disco: pertanto, non sorge e tramonta in maniera istantanea, ma l'alba e il tramonto durano dei minuti. Minuti in cui, dunque, fa ancora buio o c'è ancora luce. Il secondo motivo, invece, è l'influsso dell'atmosfera: grazie alla rifrazione della luce, e cioè grazie alla deviazione del verso su cui si propaga un raggio di luce, i raggi solari sono visti un po' prima, per l'alba, e un po' dopo, per il tramonto. L'atmosfera ha, praticamente, un effetto di distorsione della luce, che ci fa vedere i raggi solari per qualche minuto in più. Ergo, la giornata è leggermente più lunga della notte.

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